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Latte vaccino: benefici, curiosità e caratteristiche
Tutti i benefici del latte vaccino
Si sente spesso parlare dei benefici del latte, delle quantità da consumare e di quale tipologia scegliere per la nostra alimentazione. Spesso si leggono informazioni contradditorie o poco precise: facciamo un po’ di chiarezza.
Il latte è un alimento eccezionale per la sua ricchezza di nutrienti: è infatti considerato il cibo che più si avvicina al concetto di alimento completo in quanto contiene tutti i macronutrienti indispensabili per la vita. Tutti i mammiferi, infatti, consumano esclusivamente il latte della madre durante i primi mesi di vita. Nel caso dell’uomo questo consumo prosegue successivamente in quanto è universalmente riconosciuto dalla scienza che rappresenti una fonte importantissima di macro e micronutrienti.
I nutrienti del latte vaccino
Scopri quali sono i principali nutrienti del latte vaccino e perché è così importante nell'alimentazione quotidiana.
Calcio e fosforo
Si tratta di minerali essenziali per la salute di ossa e denti. Il giusto equilibrio tra questi nutrienti favorisce una crescita ossea ottimale e previene l’osteoporosi. Assumerli attraverso il latte ne migliora l’assorbimento.
Vitamine
Il latte vaccino contiene buone quantità di vitamine idrosolubili (ovvero solubili in acqua) e liposolubili. Tra queste ricordiamo la riboflavina, la vitamina B12 e vitamina A.
Peptidi bioattivi
Generati dall’idrolisi delle proteine del latte, i peptidi bioattivi hanno funzione antimicrobica, di trasportatori biologici e contribuiscono all’assorbimento del ferro.
Proteine
Le proteine del latte si distinguono in proteine del siero del latte (tra le migliori a livello biologico sia per la biodisponibilità che per il contenuto in amminoacidi essenziali) e caseine. Nel loro insieme contribuiscono al raggiungimento del fabbisogno proteico giornaliero, importante per moltissime funzioni del nostro organismo tra cui lo sviluppo muscolare e la costruzione dei tessuti.
Zinco e selenio
Lo Zinco supporta il funzionamento del metabolismo e degli ormoni, mentre il selenio è un potente antiossidante, con funzioni di supporto al sistema immunitario.
L’apporto calorico del latte vaccino
Le proprietà del latte vaccino dipendono anche dal livello di scrematura.
In particolare, l’apporto calorico varia a seconda della quantità di grassi: il latte intero ha circa 65 Kcal per 100 g, quello parzialmente scremato 46 e quello scremato 36.
Il latte intero è quello a più alto contenuto di grassi; il latte scremato e parzialmente scremato hanno gli stessi quantitativi di carboidrati e proteine, ma nel primo caso i grassi sono eliminati quasi completamente, mentre nel latte parzialmente scremato sono dimezzati rispetto al latte intero.
Quanti tipi di latte vaccino esistono?
Il latte non è tutto uguale! Vediamo insieme i diversi tipi di latte vaccino che puoi trovare al supermercato.
Abbiamo già detto che il latte si può differenziare a seconda del livello di scrematura. La scrematura è un processo che separa i grassi del latte dalla fase acquosa per centrifugazione. Questo processo porta a ottenere un latte con un ridotto contenuto di grassi. Nello specifico, il latte intero contiene il 3,5% di grassi, quello parzialmente scremato contiene tra l’1,5% e l’1,8% di grassi mentre il latte scremato meno dello 0,5%.
Il latte si può differenziare anche a seconda della sua shelf life, ovvero la durata in cui il prodotto può essere consumato sfruttandone al massimo le proprietà nutrizionali senza avere conseguenze negative. Il latte fresco pastorizzato può durare da una settimana a 21 giorni a seconda che la pastorizzazione sia quella classica o la alta. In ogni caso, questi prodotti si trovano nel banco frigo e durano 2-4 giorni una volta aperti. Il latte a lunga conservazione, che ha invece subito un trattamento termico di sterilizzazione mediante tecnologia UHT, finché chiuso può essere conservato fuori frigo per diversi mesi. Questo trattamento ne altera in minima parte sapore e proprietà.
Il latte esce sterile dalla mammella della mucca, ma entra subito in contatto con l’ambiente esterno ove sono presenti microorganismi potenzialmente patogeni. In alternativa ai processi di sanificazione quali pastorizzazione e UHT, il latte magro centifugato può essere sottoposto a un processo di microfiltrazione che separa fisicamente i microorganismi presenti. Successivamente, al latte viene unita la quota di grassi necessaria al raggiungimento dei parametri di legge e si procede alla pastorizzazione.
Latte vaccino fresco, ESL o UHT: quali sono le differenze
Nel paragrafo precedente abbiamo menzionato la durata del latte; a livello di caratteristiche organolettiche e valori nutrizionali non esistono differenze sostanziali tra latte fresco e a lunga conservazione. Ognuno può quindi scegliere il tipo di latte che preferisce a seconda dei propri gusti ed esigenze.
Oltre al latte fresco e a quello a lunga conservazione, ne esistono altri. Il latte crudo è il latte “al naturale”, che non subisce alcun trattamento e per questo va consumato in tempi brevissimi e previa bollitura. Generalmente è venduto nelle fattorie o nei distributori di latte alla spina ma è consigliabile fare molta attenzione al suo utilizzo che deve essere successivo ad uno scrupoloso processo di bollitura.
Il latte pastorizzato a temperatura elevata (ESL, extended shelf life) è la via di mezzo tra il latte fresco e quello UHT. Viene sottoposto a un trattamento termico più elevato del latte fresco; come risultato, si mantiene in frigorifero per circa 21 giorni.